L’antiquarium, situato in un edificio di due piani progettato appositamente per contenere l’innumerevole materiale archeologico rinvenuto nel territorio di Milena,è stato dedicato ad Arturo Petix, studioso ed archeologo locale. L’allestimento didattico-espositivo è stato curato dalla soprintendenza per i Beni Culturali Ambientali di Caltanissetta, con finanziamenti dell’Assessorato BB. CC. AA. e P.I. della Regione Sicilia. Il Museo espone le testimonianze di 7 mila anni di insediamenti nei luoghi e comprende reperti provenienti da numerosi siti archeologici, attraverso i quali si sono potute ricostruire le vicende storiche del territorio.
Sala espositiva al piano terra
La collezione si articola attraverso un percorso cronologico dall’età neolitica all’epoca moderna. Gli oggetti sono esposti in vetrine e spiegati da didascalie cui si affiancano pannelli didattici con testi sul territorio indagato ed una completa documentazione cartografica e fotografica. Uno spazio monografico illustra ciascun insediamento. Le testimonianze neolitiche provengono dagli scavi archeologici in località Serra del Palco-Mandria. Le ceramiche ritrovate sono riconducibili alla classe a decorazione incisa ed impressa, e poche sono dipinte bi e tricrome. I motivi sono semplici, costituiti da solcature, reticoli, tratteggi, bande rosse alternate a fasci di linee nere.
Vetrina 3 con reperti dell’Età del Rame
Insediamenti riconducibili all’età del Rame, del complesso Monte Grande- Fontanazza, hanno restituito corredi funerari, anse tazze con raffigurazione di serpente a volto umano stilizzato a Phitos decorati a fasce excise incrostate di ocra rossa e gialla. Il periodo greco è documentato da ceramiche provenienti da: Monte Campanella, Rocca Grande e Serra del Palco. Corredi funerari formati da bocchette e piccoli vasi attici a vernice databili tra i secoli V e IV a.C.. I reperti di età Romana provengono per lo più dagli scavi in contrada Amorella e comprendono ceramiche, tegole, vetri e oggetti metallici riconducibili ai periodi del medio e tardo impero.
Vetrina 8 con reperti dell’Età del Bronzo Medio e Tardo
Di particolare rilievo è il frammento di “tegula sulphuris“, una parte di cassaforma in terracotta in cui veniva versato lo zolfo liquido per solidificarsi, con iscrizione relativa alla provenienza dalle proprietà di Marco Aurelio Commodiano. Anche le testimonianze dell’età medievale provengono da contrada Amorella e sono evidenziate da anforette invetriate decorate in verde e bruno con motivi a mandorla, bocchette in ceramica, lucerne acrome. Di periodo arabo-normanno sono i frammenti di ceramica solcata a invetriatura verde, fondi di scodelle con stemmi nobiliari. Del periodo di Ruggero I – Ruggero II è il tarì in oro.(Tutte le fotografie di soggetto archeologico sono state riprodotte su concessione dell’Assessorato BB. CC. AA. e P.I. della Regione Sicilia. E’ fatto espresso divieto di ulteriore riproduzione e duplicazione con qualsiasi mezzo)
Vetrina 11 con reperti dell’Età Protostorica e Greca