Il 19 marzo per la festa di San Giuseppe, patrono del paese, vengono imbandite le “tavulate di li vicchiarieddi” con le quali le diverse famiglie, per ex voto, preparano un ricco pranzo per i poveri dove la mensa è allestita con molte pietanze realizzate con prodotti di stagione. A fine pranzo a tutti è offerta la cosidetta “truscitedda” o “rizzimedda” con pane benedetto, finocchi, arance, dolci, mandorle e ceci tostati. Nel pomeriggio si svolgono la messa solenne e la successiva processione con in testa il simulacro del Santo (realizzato dello scultore Biangardi) .
In occasione del venerdì Santo, in processione per le vie del paese, vengono portati il simulacro di Cristo morto, dalle donne, e dell’Addolorata, entrambi accompagnati da un gruppo di lamentatori che a cappella raccontano cantando la Passione in tutte e 15 le stazioni effettuate durante il tragitto della processione.
La seconda domenica di maggio è dedicata alla festa di San Giuseppe “in campagna” nella robba Patini del Villaggio Vittorio Veneto, dove, oltre alla tradizionale “fera di San Giseppi”, si prepara l’albero della cuccagna detto “la ‘ntinna” caratteristico gioco di abilità consistente nel cercare di raggiungere la cima di un palo, di circa otto metri trattato con sapone, per afferrare il premio, aiutandosi solamente con una particolere corda, detta “pastura”, realizzata con i peli più lunghi della criniera e della coda dei cavalli.
L’ultima domenica di maggio è dedicata alla festa di Santa Rita che avviene a Robba Ranni nel Villaggio Masaniello.
Durante l’estate, per circa trenta giorni, si svolgono spettacoli teatrali, proiezioni di film, serate di cabaret, musica, giochi ed animazioni per i più piccoli, e diversi di questi avvenimenti si svolgono nella splendida cornice naturalistica del Parco Urbano, immersi tra essenze e piante rare e tra innumerevoli specie di fiori.
Il secondo venerdì di agosto è il giorno dedicato alla Sagra della ‘mbriulata, piatto tipico locale che anticamente le massaie preparavano come pasto unico per i familiari che si recavano per l’intera giornata a lavorare nei campi. Questo pasto unico è ancora oggi preparato con gli stessi ingredienti quali pasta sfoglia sulla quale, prima di essere arrotolata, si condiva con olive, patate, formaggio e tritato di maiale, che sostituisce l’originaria “frittula”. Le diverse migliaia di turisti che ogni anno sono presenti oltre che la ‘mbriulata possono inoltre degustare del buon vino locale ed ascoltare musica popolare.
La seconda domenica di agosto è dedicata alla festa religiosa di Sant’Antonio Abate, anch’esso molto venerato, e la giornata è densa di avvenimenti a cominciare dalla maschiata (sparo di botti che annunciano il giorno di festa), dal suono dei tamburi per le vie del paese di gruppi di tammurinara, dalle celebrazioni di solenni liturgie, dalla processione del simulacro del Santo (anche questo realizzato dalla scultore Biangardi), per concludersi con il concerto in piazza della banda musicale.
A dicembre altre due feste religiose, l’8 in occasione dell’Immacolata ed il 13 per Santa Lucia, dove vengono realizzate nelle diverse Robbe “li vampi”, grandi falò, attorno ai quali i fedeli si raccolgono in preghiera.